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E per finire con i paesi del litorale dell'Istria slovena - Traversata istriana da Capodistria alla valle del Dragogna

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TRAVERSATA DEL LITORALE DELL'ISTRIA SLOVENA
"DAL GOLFO DI CAPODISTRIA ALLA VALLE DEL DRAGOGNA"
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.L'itinerario: Capodistria-Koper (12 m), monte Segadizzi-Segadiči (264 m), Gason-Gažon (243 m), Sergassi-Srgaši (165 m), val Derniga-Drnica (46 m), Padena-Padna (215 m), Novavilla-Nova Vas (268 m), Carcauze-Krkavče (175 m).
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IL PROGRAMMA DELLA GITA: descrizione e orari
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Ritrovo dei partecipanti alla gita in via FabioSevero, di fronte alla Rai.
Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera. Si passa per l'ex valico di confine italo-sloveno di Rabuiese-Škofije e seguendo le indicazioni, in breve, si arriva a Capodistria (Koper, 23 km. da Trieste).
Ore 7.45 Capodistria-Koper (punto 1). Visita alla cittadina. Si oltrepassa la porta della Muda (1516) unica superstite delle 12 esistenti nelle mura che difendevano la cittadella, che era insediata su un'isola. Si entra nella piazza Preseren, dove si trovano l'elegante fontana Da Ponte (1666) e la chiesa di San Basso. Si risale verso il centro, incrociando i palazzetti di stile veneto Carli e Almerigogna; percorsa l'antica via Callegaria, passando sotto un portico, si sfocia nella bellissima piazza centrale caratterizzata dal palazzo Pretorio (15° sec.), la loggia veneta (1462) e il Duomo dedicato a San Nazario, affiancato dall'alto campanile (54 m), che nel Trecento era una torre di difesa. Percorrendo la suggestiva via Santorio (ora Kidrič), si superano i settecenteschi palazzi Tacco e Totto arrivando in piazza Carpaccio; notevole il magazzino del sale e la colonna di Santa Giustina che celebrava la vittoria navale di Lepanto (1571). Al termine del percorso di visita, in un bar del lungomare, sarà effettuata la sosta caffè.
Ore 9.00 Capodistria-Koper (punto 2). Inizio dell'escursione a piedi. Si percorre la lunga diga foranea, caposaldo dell'opera di bonifica che ha collegato l'isola su cui sorgeva Capodistria al retroterra, acquisendo gli spazi per il suo sempre più accentuato sviluppo portuale e commerciale. Sottopassata la grande viabilità, si raggiunge il luogo dove sorge la chiesetta votiva della Beata Vergine delle Grazie (1640). Accanto c'era la locale stazione della ferrovia Trieste-Parenzo, detta la "Parenzana", dismessa nel 1935 e ora utilizzata come bellissima pista ciclopedonale. Ci innalziamo con la nuova strada che sale come collegamento con Semedella; il rione è frutto dell'espansione urbanistica di Capodistria, anche derivata dal nuovo ruolo di unico porto mercantile della Slovenia. Nel modo più diretto possibile si raggiunge la dorsale ovest del colle di San Marco. La vista su Capodistria e il suo golfo è già notevole; da notare un capitello recante interessanti rilievi. Seguendo un tratturo, si guadagna la sua boscosa cima (m 223), che fu sede di un antico castelliere. Un'antenna fa rilevare quanto la sua posizione sia dominante la piana di Capodistria. Si raggiunge una buona strada bianca che sale tenendosi in mezzo ai digradanti pastini coltivati. Giunti al culmine della salita si lascia la carrozzabile e, in breve, si accede alla vasta e pianeggiante sommità erbosa del monte Segadizzi. All'improvviso si apre una straordinaria veduta panoramica che spazia dalla sottostante Isola alla frastagliata penisola di Strugnano, con in fondo Pirano, evidenziata dalla chiesa di San Giorgio. E' questo forse il migliore e più spettacolare belvedere aperto sulla costa dell'Istria slovena.
Ore 10.15 monte Segadizzi-Segadiči (punto 3). Attraversato l'ampio pianoro sommitale, si raggiunge la strada asfaltata che, tenendosi sempre sopra la dorsale, collega i paesi di Gason e Saredo-Sared. Pur avendo la possibilità di proseguire con una sottostante carrareccia, conviene percorrere a sinistra la poco trafficata strada, che offre un'ampia veduta sul golfo di Capodistria e le alture che circondano Trieste. Superato un campo di calcio, dove sarà allestito un piccolo posto di ristoro, in 20 minuti si arriva al paese di Gason. Si attraversa il paese, per lo più composto da belle ville con giardino. Una deviazione a sinistra ci offrirebbe un modo di ritornare nella piana di Capodistria, seguendo il colmo del promontorio dove 2000 anni fa saliva la via romana "Salara"; noi invece in pochi minuti arriviamo alla chiesa di Gason, costruita nel 1478 e dedicata agli SS. Pietro e Paolo, che cela all'interno interessanti affreschi e arredi religiosi. Come spesso accade nei paesi dell'Istria interna, numerosa la frequentazione dei paesani alla funzione religiosa domenicale.
Ore 11.30 Gason-Gažon (punto 4). Non si scende alla Crosera del monte Toso, dove passa l'intenso traffico diretto verso la Croazia ma, seguendo un'ottima carrareccia, s'incomincia la discesa in val Derniga, raggiungendo in breve il vicino villaggio di Sergassi, piccolo abitato posto in una solare posizione appartata. Spesso si nota nei campi un attivo recupero della coltivazione, con parecchie vigne e tantissimi ulivi. Incuriosisce una casa che espone suppellettili varie e cartelli riecheggianti un non ben definito tema nostalgico.
Ore 12.00 Sergassi-Srgaši (punto 5). Si continua nella discesa, seguendo in ultimo una larga strada bianca, raggiungendo il fondo dell'aperta vallata del fiume Derniga, che è il principale affluente del Dragogna. Il fondovalle è disabitato ma intensamente coltivato; in questa valle passava la romana via Flavia, nel suo dirigersi verso Pola. Un raccordo ci fa raggiungere la trafficata strada che porta i turisti verso il valico extracomunitario di Dragogna-Castelvenere. Attraversata con prudenza la strada, è confortevole concedersi una piccola sosta in località Bandel, presso il frequentato ristorante Baladur (a-0038656569580). Poco distante si trova un'apprezzata sorgente, che sgorga ai piedi del nostro prossimo più consistente impegno: si dovrà ora risalire il ripido versante est della valle allo scopo di raggiungere Padena, antico paese arroccato in splendida posizione dominante. I meno allenati potranno evitare questo tratto in salita raggiungendo Padena con la corriera.
Ore 12.30 Val Derniga-Drnica (punto 6). Dalla sorgente parte una vecchia carrareccia, anche proposta come percorso religioso (c'è una via Crucis), ora usata solo dagli escursionisti. Si risale con costante pendenza e in meno di un'ora di discreta salita (170 metri di dislivello) e si arriva al compatto paese di Padena. Giro in visita alle tortuose vie, delimitate dalle caratteristiche vecchie case in arenaria a faccia vista, attualmente solo in parte rinnovate. Da visitare la chiesa di San Biagio, il cui campanile è il costante punto di riferimento nelle varie possibili prospettive paesaggistiche del litorale istriano sloveno. Sosta nei pressi della chiesa per il pranzo al sacco.
Ore 14.00 Padena–Padna (punto 7). Usciti dal paese, s'incontra una nuova costruzione isolata: di sotto è installato un torchio per le olive, nel locale a livello strada è stato di recente aperto il ristorante "Istranova" (b-0038640467799), di buon livello e piuttosto frequentato. Percorsa per poche centinaia di metri la strada asfaltata, si devia a destra per raggiungere il cimitero e la chiesetta di San Sabba, dalla quale si apre una bella veduta su Padena, posta sull'orlo del suo promontorio, contornata dal distensivo paesaggio formato dalle movimentate colline dell'Istria interna. Con una carrareccia di raccordo si perviene a uno sterrato che traversa in piano. Giunti a un bivio bisogna prendere la pista a sinistra (segnavia bianco-rosso) che s'inoltra fra i campi coltivati a ulivo, oltrepassa un modesto rio e con un tratto in salita (utili i bastoncini nel caso di terreno bagnato) alla fine sbuca sulla locale strada asfaltata, proprio dove inizia il successivo paese di Novavilla. Si attraversa il vecchio paese, che si sta rinnovando e ampliando con molte case nuove dai fioriti giardini. Subito dopo il lussuoso ristorante "Na Burji" (c-0038656726042) si arriva alla piazza del paese. Interessante la visita alla vicina chiesa della Beata Vergine, risalente al 1763. Accompagnati dai gentili paesani, si potrà accedere alla loro casa polifunzionale, dove sono stati dipinti degli affreschi rappresentanti scene popolari che intendono tramandare la memoria degli usi e le tradizioni locali.
Ore 15.30 Novavilla-Nova Vas (punto 8). Trascurando un altro ottimo itinerario (segnalato in pianta), che collega fra loro Carcauze, Novavilla e il paese di San Pietro, allo scopo di raggiungere Carcauze, che è già in vista, si prende il percorso segnalato che parte dal centro di Novavilla. L'ameno sterrato taglia a mezzacosta la pendice meridionale dell'altopiano settentrionale, poi passa nei pressi di una sorgente che fu importante risorsa idrica nel passato e da poco è stata lodevolmente restaurata, infine, senza dover superare dislivelli eccessivi, si ritorna all'asfalto nei pressi di uno stagno. Siamo arrivati in località Hrib, piccolo abitato situato nell'immediata periferia di Carcauze. Giunti all'altezza del cimitero di Santo Stefano, è molto consigliabile una breve deviazione (a 400 m) che consente di raggiungere il luogo dove è stata collocata un'antica stele di pietra recante incisioni stilizzate bi-millenarie, che sta diventando uno dei simboli del litorale dell'Istria slovena. Compiuta l'interessante digressione, s'incontra un agriturismo a conduzione famigliare di nuova apertura e uno spiazzo pertinente alla casa dei vigili del fuoco, ultimo spazio utile per posteggiare la corriera. Siamo arrivati a Carcauze, un bellissimo storico paese (documentato come castello già nel 12° secolo), arroccato in cima a una stretta dorsale che domina la valle del Dragogna.
Ore 16.30 Carcauze-Krkvače (punto 9). Giro in visita al paese, accompagnati da un amico del posto, particolarmente socievole e informato. Si visita la chiesa di San Michele, costruita nel 1633 direttamente sopra una spettacolare bancata rocciosa che costituisce il sagrato della chiesa. Nell'interno sorprende la maestosità dell'altare principale con 4 statue di santi e una curiosa acquasantiera. Particolarmente suggestivo è il poter girare fra le tipiche case istriane in nuda pietra arenaria, che vennero per lo più abbandonate a causa dell'esodo, ma ora sempre più spesso soggette a restauro mirato. Prenotandola, ci si può concedere una visita a un piccolo museo etnografico privato, dove la padrona, vestita in costume tradizionale, offre anche una tipica accoglienza culinaria. Si ritorna alla corriera che aspetterà nel posteggio adiacente all'agriturismo Lisiak. Fine dell'escursione a piedi.
Ore 17.30 Carcauze-Krkavče, località Hrib (punto 10). Sosta di 1 ora presso l'agriturismo "Lisjak" (d-0038656567651) per festeggiare con una bicchierata la conclusione della camminata. Possibilità di poter usufruire in convenzione facoltativa, da prenotare e pagare in sede entro venerdì 2 ottobre, di un menù unico composto di minestrone di "bobici", ½ salciccia, pane e dolcetto al prezzo di € 5.
Ore 18.30 Carcauze-Krkavče. Partenza con la corriera. Si passa per le molto panoramiche strade dell''Istria interna, passando non distanti dai piccoli paesi di Puzzole-Puče (agriturismo "Tonin"-e- 0038656567098) e Costabona (gostilna "Pri Mlinu"-f-0038656567197). Attraversato Monte-Šmarje, si raggiunge la strada principale (gostilna "Trije Lovci"-g-0038656560502), scendendo verso Capodistria. Si rientra in Italia attraverso l'ex valico di Rabuiese-Škofije.
Ore 19.45 Trieste. Arrivo in Foro Ulpiano (38 km. da Carcauze). Fine della gita.
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Caratteristiche dell'itinerario:
Difficoltà: 60 % E escursionistico, 40 % T turistico. Ore 6 effettive di marcia, km. 19 circa. Dislivello: metri 650 in salita, metri 390 in discesa. Adoperando la corriera (tratto Val Dernica-Padena), sarà possibile ridurre l'escursione di ¾ d'ora, con 170 m. di dislivello in salita in meno.
Coordinatore della gita: Sergio Ollivier (3493413641 cell.). Assistenza logistica: Giuliano Taccani
Il programma sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.
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